Mario Tamponi Zurück
Non sono monade chiusa Quanti operano per un mio pezzo di pane, un sorso d’acqua, una scodella di latte, un bicchiere di vino, per ogni prodotto dei miei bisogni primari e dei tanti della mia cultura sociale! Non sono una monade chiusa. Nasco da genitori ed avi antichi, nelle generazioni ininterrotta è la sequenza connessa degli eventi; da tutti mi vengono geni e respiro, agi e certezze, saggezza e tradizioni per sentire nella vita tepore di casa. Non sono una monade chiusa. A madre e padre devo protezione e domani, a parenti ed amici compagnìa di viaggio con programmi di impegno e di svago, a pubblici operatori scuole, strade e piazze da incontro, ricoveri e cliniche per cure e prevenzioni, laboratori di ricerca e produzione e mercati per lo scambio dei beni, botteghe del bello, reti d’informazione e di idee da confronto. Non sono una monade chiusa. Ogni cosa la ricevo in cambio d‘un mio contributo minuscolo da muratore o pasticciere, ingegnere o matematico, scienziato o filosofo. Minuscolo anche se concorro a costruire palazzi che forano nubi, navi che solcano oceani, aerei che disegnano il cielo. Minuscolo anche se indago sul cosmo e in leggi ne descrivo i fenomeni tangibili e gli invisibili. Minuscolo se compongo inni immortali o li canto da poeta. La bellezza non la creo, cerco solo di sbirciarla tra le cose che svettano e quelle del mare profondo; dal bello posso solo lasciarmi baciare come molti han fatto per me e trasmetterlo ad altri come luce strappata in frammenti di sogno. Non sono una monade chiusa. Un miracolo è anche l’intreccio del concorso di tutti, di quelli che mi vivono accanto o lontano e dei tanti vissuti in tempi remoti per il bene d‘un mondo che tiene e spesso barcolla. Quell‘intreccio è nelle mani d‘un architetto sapiente che indugia dietro le quinte per darci la gioia d‘inventare soluzioni preziose quando neppure ne cogliamo i dettagli e l‘insieme. Non sono una monade chiusa. La mia dipendenza da ognuno scavalca desideri e bisogni, con l’altro la simbiosi è piena, staccato sarei astrazione mentale. Esisto come cellula aperta, l‘apertura è il centro dell‘universo che genera, rigenera e rigenera ancora, è il cuore del mondo dove sono approdato per iniziare il grande ritorno oltre le ombre. Mario Tamponi