Mario Tamponi Zurück
Il cagnolino della salute Metamorfosi virtuale Col crescente inquinamento ambientale, soprattutto col passare degli anni e col moltiplicarsi degli acciacchi si diffonde l‘uso di compresse, iniezioni, infusioni e inalazioni quotidiane. Una volta certi sintomi allarmanti facevano capolino in saltuarie visite mediche con esami del sangue e dell’urina. Imprevedibile era l‘insorgere di disfunzioni gravi o di tumori in uno dei tantissimi organi e, quando accadeva, all’inizio si preferiva - per scaramanzia - non prenderli troppo sul serio. Per prevenirli in tempo sarebbe stato utile anche da giovani monitorizzare ininterrottamente l‘intero corpo in ognuna delle sue innumerevoli funzioni, passare cioè il proprio tempo libero da un ambulatorio generico all’altro, da una clinica specialistica all’altra, invece che da teatri a ristoranti, da piazze a salotti. Per tenere ogni persona sotto controllo permanente senza angosciarla è nato ora il furgoncino della salute con dentro tutti i possibili strumenti diagnostici, sempre attivi, e le più efficaci medicine curative e precauzionali. L’individuo vi è collegato mediante fili, nei modelli più moderni anche senza. Così gli apparecchi del furgoncino in stretto dialogo col nostro interno ricevono e interpretano i segnali di ogni istante da cuore e polmoni, fegato e intestino, cervello e ghiandole, circolazione sanguigna e linfatica, apparato urinario e sessuale, sistema immunologico e tutto il resto infinito senza che noi, finalmente diventati pazienti, veniamo minimamente distratti dalla sfera ordinaria degli interessi e dei piaceri, delle occupazioni e degli hobby. Con la segnalazione di qualsiasi problema, anche di una semplice invasione di batteri o virus indesiderati, l’apparecchio apposito provvede a iniettare nell’organismo per via aerea o endovenosa o gastrica il rimedio più idoneo tra i tantissimi custoditi a temperatura costante nel reparto farmaceutico del furgoncino. Fantastico è che tutto si svolga nell’assoluta discrezione. Solo in rarissime situazioni d‘emergenza un pip elettronico, rassicurante con la tonalità della musica preferita, informa che del caso si sta già occupando anche l’ospedale di fiducia a cui gli apparecchi del furgoncino trasmettono - come sempre - informazioni aggiornate per la loro connessione con la storia clinica del paziente e dei suoi antenati raccolta negli archivi intelligenti della rete ISD (Innovazione Sanità Digitale). Con farmacie tradizionali sulla strada e con medici in carne ed ossa il paziente non ha alcun contatto; ne ignora l‘esistenza. Il furgoncino della salute gli basta. L’unica cosa da fare è sostituire periodicamente il furgoncino in funzione con uno più evoluto tra i tanti che i produttori pubblicizzano online in edizione diurna e notturna. La tecnologia tende a costruirne dei meno ingombranti grazie alla miniaturizzazione degli aggregati: due metri per tre, mobile e flessibile perchè il paziente se lo possa portare dappertutto, con apposite leve a stantuffo per salire le scale o sull’autobus o accedere ai posti più impervi. Fra non molto non sarà più necessario spingerlo per tenerselo accanto; sarà il furgoncino a seguire il paziente in sintonia elettronica. Con questa novità in pochi anni - predicono gli esperti - l’età media della popolazione sfiorerà livelli record, per poi salire inarrestabilmente grazie alla rivoluzione tecnodigitale e alla docile collaborazione degli umani. Presto si potrà fare a meno dell’ingombrante deposito farmaceutico; una minifabbrica incorporata nel furgoncino e dotata della chimica biogenetica di base provvederà a produrre la medicina personalizzata al momento del bisogno nella dose necessaria. Col vantaggio che il volume del furgoncino potrà ridursi notevolmente, ma senza esagerare per non dileguarsi nel virtuale. Idealmente arriverà alla dimensione e forma di un affidabile cagnolino o gattino secondo i gusti. Camminerà ondeggiando su zampe felpate, sarà felice anche di correre. Guairà affettuosamente o farà le fusa, avrà un’espressività facciale tendente al sorriso per trasmettere ottimismo, non eccessivo per non sembrare artificiale. La sua conoscenza del proprio paziente, ben più profonda, dettagliata e motivata di quella che il paziente abbia di sè, favorirà un rapporto di reciproca empatia. Quando l’autobus o la metropolitana è gremita di tanti cagnolini e gattini e non c’è posto per l’ultimo arrivato, questo potrà seguire il mezzo pubblico lungo la carreggiata o sul marciapiede, fiero di poter testimoniare così al padroncino fedeltà incondizionata, l’amore per la vita. È opportuno comunque che accanto ai padroncini anche i cagnolini e i gattini si incontrino ogni tanto, in autobus, al parco o altrove; la vicinanza gli consente lo scambio di dati e codici, di esperienze e informazioni, che poi continueranno a restare attivi anche a distanza. Col decesso del paziente si bloccherà automaticamente il collegamento degli organi spenti con i relativi apparecchi; chiuderà gli occhi anche il cagnolino o gattino, da destinare alla tomba del padroncino nel viaggio verso l’aldilà. Come facevano i faraoni di un tempo, ma ora con assenso tacito, senza spargimento di sangue. La lapide funebre riporterà l’immagine dell’eterno sorriso di entrambi, entrati nel mondo della beata virtualità. Mario Tamponi